CITTÀ D' ARTE

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Arezzo
Al margine di una conca, punto d’incontro tra il Valdarno Superiore, la Vadichiana e il Casentino, Arezzo è una luminosa città collinare che ha conservato buona parte del fascino medievale.

UN PO' DI STORIA....


Di origine etrusca, si cinse di mura nel periodo romano (IV secolo a.C.) quando ricopriva un importante ruolo strategico e militare, oltre a rifornire le ville dei patrizi di prestigiosi vasi a vernice rossa (detti vasi corallini). Nel Medioevo fu irrimediabilmente coinvolta nelle guerre che scoppiavano continuamente fra le città toscane. Riuscita ad imporsi su Siena, Arezzo capitolò davanti a Firenze nella feroce battaglia di Campaldino (1289). Come il resto della Toscana, entrò a far parte del Granducato mediceo: fu l’inizio di un declino inarrestabile, culminato con la vendita della città ai fiorentini.

ALLA SCOPERTA DELLA CITTÀ


La visita della città parte da Piazza San Francesco, cuore di Arezzo, sulla quale si affaccia l’omonima chiesa.
Di origine duecentesca, la Chiesa di San Francesco subì nel XIV secolo profonde trasformazioni che la adeguarono ai sobri canoni del gotico francescano. Al suo interno conserva un patrimonio pittorico straordinario: il coro è adornato dalla “Leggenda della Croce” di Piero della Francesca, maestro del rinascimento fiorentino. La cappella Guasconi, a destra del coro, è interamente affrescata da Spinello Aretino, mente la cappella Tarlati conserva un’”Annunciazione con profeti e santi” di Neri di Bicci. Proseguendo lungo la strada che conduce al Duomo, si incontra la Pieve di Santa Maria, superbo esempio di architettura romanica innalzata nel XII secolo.
Alle sue spalle si apre una delle più scenografiche e suggestive piazze italiane, Piazza Grande, palcoscenico insostituibile della “Giostra del Saracino”, la più celebre festa tradizionale aretina, dove la prima domenica di settembre si rievoca un torneo cavalleresco medievale. Il Duomo di Arezzo sorge sulla sommità di una bellissima scalinata del Cinquecento: una poderosa costruzione gotica (XIII sec.) incorniciata da una facciata moderna, realizzata solo nel 1914. Le splendide vetrate che danno luce alla cattedrale, sono opera del pittore cinquecentesco Guillaume de Marcillat, autore anche di numerosi affreschi. Vero e proprio forziere, il Duomo di Arezzo, ospita anche la “Maddalena” di Piero della Francesca, opere pittoriche del Vasari e le preziose maioliche di Andrea Della Robbia che adornano la Cappella del Soccorso. Percorrendo via Madonna Laura si raggiunge la Chiesa di San Domenico che conserva un inestimabile Crocifisso del Cimabue (XIII sec), dipinto su tavola e collocato sull’altare maggiore.
Poco distante è visitabile la Casa del Vasari, edificata nel XVI secolo per l’artista aretino. La Casa testimonia ancora della bottega tipica dell’artista rinascimentale e al suo fianco sorge oggi il Museo Vasariano. Tornando verso Piazza San Francesco, merita una visita la Badia, luogo di culto benedettino edificato nel 1200 ed ampliato dal Vasari nel Cinquecento. Poco distante dalla stazione si trova il Museo Archeologico Mecenate, chiuso dentro l’anfiteatro romano risalente al II secolo d.C. Ospita collezioni che testimoniano dal Paleolitico all’Età del Bronzo, dal periodo etrusco all’epoca romana.

CORTONA


Assolutamente incantevole, Cortona domina la Valdichiana e il Lago Trasimeno. Importante sede etrusca, ricevette la cittadinanza romana durante la guerra sociale per godere poi di notevole prosperità durante il periodo medievale.
Nel 1411 anche Cortona fu venduta ai fiorentini e da quel momento seguì le sorti del Granducato di Toscana. La scoperta più gratificante da fare a Cortona è il panorama, un paesaggio armonioso dove i Monti Senesi incorniciano la verde Valdichiana. Una visita della cittadina parte sicuramente dai poderosi resti della cinta muraria del periodo etrusco, ben testimoniato anche dalle numerose tombe rinvenute nei dintorni e dai reperti custoditi nel Museo dell’Accademia Etrusca in Palazzo Casali.
Bellissima anche la Chiesa della Madonna del Calcinaio, realizzata a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Meritano una visita anche il Duomo cinquecentesco e la Chiesa di Santa Maria Nuova, costruita sui resti etruschi e coronata da una bella cupola del Seicento. Sulla cima del colle di Cortona sorge, in posizione dominante, la Fortezza Medicea, conosciuta anche come Fortezza del Grifalco: da qui si gode di una vista superba che spazia dal Monte Amiata al Lago Trasimeno. Sotto di essa si trova il santuario di Santa Margherita, da cui digradano le ripide lastricate della città. Nel cuore di Cortona si trovano le pievi romaniche di San Francesco e Sant’Agostino, oltre al Museo Diocesano che custodisce un patrimonio pittorico davvero eccezionale: da ammirare alcune opere del Beato Angelico, Luca Signorelli, Duccio di Buoninsegna e Pietro Lorenzetti. Apprezzata e frequentata dagli studiosi di tutto il mondo è infine la Biblioteca dell’Accademia Etrusca, ricca di pergamene, manoscritti, incunaboli e volumi a stampa. Poco fuori dall’abitato di Cortona si trova la “Tanella di Pitagora”, un edificio funerario etrusco datato tra il IV e il I secolo avanti Cristo. Due tombe etrusche semisferiche sono venute alla luce nella zona archeologica nei dintorni di Sodo. L’edificio chiamato “Melone II” è probabilmente il più grande tempio scoperto in Etruria e gli studiosi lo fanno risalire al VII secolo avanti Cristo.

TRADIZIONI LOCALI


La tradizione più nota di Arezzo è la “Giostra del Saracino” che si svolge ogni anno la prima domenica di settembre, nello splendido scenario di Piazza Grande. Il corteo e la giostra rievocano il periodo delle Crociate e protagoniste della manifestazione sono le quattro Contrade della città: Porta Crocifera, Porta Sant’Andrea, Porta San Lorenzo e Porta Santo Spirito. I figuranti delle quattro contrade sfilano in corteo indossando i costumi storici e dal Sagrato del Duomo raggiungono Piazza Grande dove è allestito lo scenario della Giostra. Un pupazzo, che appunto raffigura il Saracino, deve fronteggiare gli assalti sferrati dai cavalieri delle Contrade. Il Saracino è armato di una mazza e protetto da uno scudo diviso in settori, sui quali sono segnati punteggi diversi: lo scopo del cavaliere è colpire il Saracino nella parte di scudo che assegna più punti e contemporaneamente scansare la mazzata, inferta dal Saracino per effetto del contraccolpo.
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